La costruzione di tettoie rappresenta spesso un’aggiunta preziosa per le proprietà, fornendo riparo dalle intemperie e aggiungendo valore estetico agli spazi esterni. Tuttavia, l’entusiasmo deve essere bilanciato dalla consapevolezza dell’esistenza di leggi edilizie specifiche che ne regolamentano la costruzione.

Costruire una tettoia abusiva, infatti, può scatenare una serie di sanzioni legali e oneri finanziari. Sapere in cosa consiste e cosa comporta il reato di abuso edilizio è importante per agire nella legalità e per non pagare multe salate o subire una condanna penale.

Tettoia abusiva e sanzioni per l’abuso edilizio

Le tettoie rappresentano una soluzione utile per migliorare la funzionalità e l’aspetto estetico delle proprietà. Oltre a offrire riparo, infatti, una tettoia può donare un senso di completezza e stile alla facciata esterna dell’edificio. Tuttavia, è importante tenere presente che, nella maggior parte dei casi, è necessario richiedere e ottenere il Permesso di Costruire prima di iniziare i lavori, al fine di evitare possibili conseguenze legali e sanzioni.

Secondo la normativa italiana, infatti, è possibile costruire tettoie senza permessi solamente in caso di tettoie molto piccole, ad esempio tettoie di copertura della porta e, anche in tal caso, tuttavia, si consiglia di chiedere il benestare al proprio Comune di residenza. Un’altra condizione prevista dalla legge riguarda la distanza della tettoia dalle proprietà confinanti, che deve essere di almeno tre metri.

Se tale distanza non viene rispettata, oltre alle conseguenze legali, può sorgere la possibilità che i vicini di casa costruiscano pergole o tettoie a distanze inferiori a tre metri dalla tettoia, poiché in caso di tettoie abusive la misurazione viene effettuata dal muro della casa.

Se una tettoia viene costruita senza che siano state concesse le dovute autorizzazioni dal Comune, si rischia di incorrere nell’abuso edilizio, che può comportare:

  • condanna penale: la severità della pena varia in base alla gravità dell’abuso edilizio. Le punizioni, infatti, spaziano da sanzioni amministrative più o meno salate fino alla reclusione per un massimo di due anni. La pena si aggrava se la costruzione abusiva si trova in aree soggette a vincoli storici, artistici, archeologici o ambientali;
  • demolizione della struttura abusiva: oltre a comportare una condanna penale, l’abuso edilizio è anche un illecito amministrativo, per il quale può essere stabilita la demolizione dell’opera. 

Il reato di abuso edilizio cade in prescrizione dopo quattro o cinque anni (generalmente quattro, che diventano cinque se in presenza di atti interruttivi). La demolizione dell’opera, tuttavia, essendo una sanzione amministrativa, può essere ordinata anche dopo i termini della prescrizione. In pratica, le autorità locali possono decidere di demolire una tettoia abusiva anche dopo i cinque anni della prescrizione.

Quanto costa sanare una tettoia abusiva

È possibile ricorrere alla sanatoria quando una tettoia non è abusiva in quanto non in linea con il Piano Regolatore Urbano (PRU), ma perché l’autorizzazione non è stata richiesta a tempo debito e, di conseguenza, non è stata concessa. In altre parole, quando la tettoia non è abusiva a priori perché non può essere costruita a causa di specifici vincoli, ma l’abuso è avvenuto per mancata richiesta di autorizzazione, è possibile richiedere la sanatoria.

Per procedere con la richiesta di sanatoria è necessario affidarsi a un tecnico (architetto, ingegnere o geometra) in grado di occuparsi del progetto e della presentazione del permesso di costruire in sanatoria. A questo punto, oltre alla presentazione dei documenti necessari presso il Comune di appartenenza, per concludere il procedimento è necessario pagare una multa.

Ma quanto costa sanare una tettoia abusiva? La sanzione per regolarizzare la tettoia va dai €516 ai €5164, come definito nel Testo Unico dell’Edilizia (articolo 37, comma 4). La cifra viene stabilita “in relazione all’aumento di valore dell’immobile valutato dall’agenzia del territorio”. 

In alternativa alla sanatoria, negli ultimi anni pare sia possibile procedere in un altro modo, ovvero trasformando la tettoia in un pergolato fotovoltaico. È quanto stabilito dalla sentenza 29/2021 del Tar Lombardia e dalla sentenza 27/07/2021 n. 5567 del Consiglio di Stato: in entrambi i casi, nel risolvere un contenzioso tra vicini, le autorità hanno affermato che un’opera abusiva privata della sua riconoscibilità e funzionalità può considerarsi legittima.

Si tratta di una soluzione interessante, che oltre a risolvere il problema della tettoia abusiva consente di raggiungere un certo grado di indipendenza energetica grazie allo sfruttamento dell’energia solare.

In conclusione, se si desidera costruire una tettoia o un altro tipo di struttura esterna, è raccomandabile informarsi per tempo presso il proprio Comune, in modo da evitare di commettere un abuso edilizio e dovere affrontare i conseguenti problemi legali. 

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